Comunicato - La nostra critica alle dichiarazioni di Suetta sul riconoscimento anagrafico dei figli delle coppie omogenitoriali: una denuncia contro la discriminazione e la negazione dei diritti dei bambini

Torino, 20 luglio 2025 – Le dichiarazioni di Suetta in merito al riconoscimento anagrafico di figli nati da coppie omogenitoriali rappresentano un'offesa inaccettabile, gravemente lesiva della dignità delle famiglie arcobaleno e, peggio ancora, dei bambini stessi. Parole come "capricci assurdi" e "violazione della natura" rivelano non solo un’arroganza ideologica, ma una pericolosa ignoranza di ciò che oggi significa tutelare i diritti fondamentali di ogni essere umano.
Suetta si erge a giudice morale, disconoscendo il ruolo laico dello Stato. L’idea che le famiglie omogenitoriali siano una “finzione” è una grave mistificazione, che ignora la realtà quotidiana di migliaia di bambini cresciuti con amore, rispetto e stabilità da due madri o due padri. A chi giova questa retorica offensiva e medievale?
È ipocrita e disonesto invocare il “bene del minore” per negargli il diritto a essere riconosciuto dai suoi genitori. È violenza istituzionale nascondersi dietro una presunta “natura” per discriminare chi non rientra in una visione familiare anacronistica, retrograda, medioevale e patriarcale. La natura, ricordiamolo, non ha nulla a che fare con l’amore, con il rispetto e con l’educazione: quelli sono valori umani, non biologici.
Suetta finge di parlare in difesa dei bambini, ma in realtà colpisce proprio loro, negando la legittimità delle loro famiglie e seminando dubbi sulla loro identità. Nessun bambino “comprato all’estero”, nessun “esperimento artificioso”: solo persone che hanno deciso di generare vita e crescerla con responsabilità.
Le parole di Suetta offendono la Costituzione, la dignità umana e il principio stesso di uguaglianza. Se essere “retrogradi” è un vanto per lui, per noi è un motivo di resistenza. Resistenza cristiana, civile, giuridica e culturale contro chi, ancora oggi, vuole selezionare quali figli sono degni di diritti e quali no.
L'amore non è un capriccio. L'uguaglianza non è un'opinione. E i bambini non sono strumenti di battaglie.
Chi semina odio in nome della fede, tradisce entrambi.
 
Ufficio Stampa
Chiesa Vetero Cattolica Riformata
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

X

Right Click

No right click