Comunicato della Chiesa Vetero-Cattolica Riformata contro la proposta di legge sulla GPA
La recente proposta di legge, passata in Senato il 17 ottobre, ma non ancora firmata dal Presidente della Repubblica, vuole rendere la Gestazione per Altri (GPA) un reato universale. Questa rappresenta un gravissimo attacco ai diritti fondamentali, riportando il nostro Paese indietro nel tempo, a un clima sociale e politico che ricorda il Medioevo e il Fascismo. Questa legge non solo mira a colpire le famiglie arcobaleno, ma viola anche i diritti delle donne, delle coppie, e soprattutto dei bambini e delle bambine che nascono attraverso questa pratica. Essa mina il principio fondamentale del benessere del minore, sancito sia dalla Costituzione italiana che dalle convenzioni internazionali.
Il governo, evidentemente influenzato da chiese clericali, retrograde e omofobitransfobiche, e da ai gruppi religiosi estremisti, continua a seguire una dottrina che impone una visione anacronistica e patriarcale della famiglia. Le famiglie arcobaleno, così come i bambini e le bambine che ne fanno parte, sono bersaglio di una legislazione che non riconosce la loro dignità né i loro diritti. Questa legge condanna non solo i genitori, ma anche i figli nati attraverso la GPA, negando loro il diritto a una piena legittimazione giuridica e sociale.
Noi, come Chiesa, ci opponiamo fermamente a questa proposta di legge. Ribadiamo che ogni bambino e bambina ha il diritto di essere riconosciuto come tale, indipendentemente dal metodo attraverso cui è venuto al mondo. La criminalizzazione della GPA non solo limita le libertà individuali, ma viola gravemente i diritti dell'infanzia, creando situazioni di esclusione e stigmatizzazione sociale. Chi si arroga il diritto di decidere sulla vita di questi bambini, in nome di una morale conservatrice, sta di fatto danneggiando il loro futuro. La cosa assurda è che questo governo parla di denatalità e poi vieta la natalità stessa attraverso GPA a cui fanno ricorso anche coppie etero!
Il nostro impegno è quello di difendere una società inclusiva, che accolga e tuteli i diritti di tutti senza discriminazioni basate sull'orientamento sessuale o sulle scelte personali. Le famiglie arcobaleno sono parte integrante della nostra comunità, e come tali devono essere rispettate, non demonizzate.
Riteniamo che il corpo della donna non debba essere strumentalizzato per battaglie ideologiche, né i diritti dei minori sacrificati per assecondare una visione politica arcaica e patriarcale. Lo Stato ha il dovere di proteggere i bambini e le bambine, garantendo loro un ambiente sicuro, amorevole e rispettoso, e non contribuendo a creare leggi che li privano di diritti fondamentali.
La proposta di criminalizzare la GPA è una grave deriva autoritaria, che viola i diritti civili e le libertà personali di tutti e tutte. Ribadiamo con forza la nostra opposizione a questa proposta di legge e ci impegniamo a continuare la nostra battaglia per una società più giusta, inclusiva e rispettosa dei diritti umani.
Siamo convinti che l'amore, in tutte le sue forme, debba essere celebrato, non criminalizzato, e che i diritti dei bambini e delle bambine debbano essere tutelati sempre, senza eccezioni.